di Alessandro De Marco
Skillstar-Asd Beiborg 0-1
Skillstar-Sisport 0-0
Skillstar-Go Sport 5-0
Finalmente a 9. Buona la seconda.
Al primo tentativo, a Caselle, ci avevano illuso, convertendo il torneo, all’ultimo momento, in un torneo a 7.
Dopo il diluvio universale di Caselle siamo… al sole (quasi) estivo di Borgaretto: 27 gradi. Ci abbronzeremo.
Saranno 3 partite da 25 minuti.
Ci sono gli arbitri: due. La loro presenza sarà un po’ il filo rosso di tutto il pomeriggio. E ho detto rosso…
L’arbitro, il primo, spiega in sintesi ai ragazzi e a noi le regole del gioco a 9. Le novità sono 2: la “no pressing zone” tra la linea di fondo e la linea dell’area di rigore, prima della rimessa dal fondo; il “fuorigioco ridotto”, sempre al di là della linea dell’area di rigore. Il problema sarà dall’anno prossimo dell’arbitro che deve “leggere” bene soprattutto il fuorigioco. Già…
Ma andiamo con ordine.
Mister Doni chiarisce ai suoi, nello spogliatoio, come intende disporli in campo: la breve seduta tattica è bella. I ragazzi seguono tutto con attenzione e interesse. Il Mister varierà il modulo di gioco nelle 3 partite, anche perché, oggi, mancano Mion e Luciani ed è necessario ridisegnare difesa e centrocampo.
La prima partita la giochiamo contro la squadra di casa, Asd Beiborg, sul campo in erba: il campo non è proprio tutto in erba e le porte sono più piccole delle nostre.
Skillstar parte con un interessante 2-4-2: Mengozzi in porta; Capitan Gariglio e Porcelli in difesa, il primo a destra, il secondo a sinistra; a centrocampo, da destra a sinistra: Quartarone Marco, Rovere, Grindu, Quartarone Luca: un giusto mix, sulla carta, di geometrie, ordine e dinamismo; in attacco: Zuccolotto centrale e De Marco un po’ più sotto e largo a girare intorno e a creare spazio. Come due piccoli Abraham e Dybala, ma… solo per rendere l’idea. Poi entreranno anche Massariello e Touko, com’è giusto.
L’idea del Mister è, come spesso capita, originale e del tutto condivisibile. Le premesse per una bella partita ci sono tutte.
I ragazzi però, in campo, non mettono in pratica ciò che hanno ascoltato nello spogliatoio.
L’Asd Beiborg si muove con un certo dinamismo, pur senza essere il Manchester City. Noi siamo narcotizzati dal caldo della savana di Borgaretto come i leoni dopo un lauto pranzo…
Minuto 1: Beiborg in vantaggio, noi li lasciamo entrare in area come fanno i portieri in livrea verde scuro al Ritz parigino di Place Vandome con gli sceicchi arabi: “Prego, entrate pure!”
Nulla può Mengozzi che, oggi, subirà solo questo gol distinguendosi, alla grande, in alcune altre difficili situazioni.
Sulla parte sinistra patiamo di più. Ma anche nelle altre zone del campo non va molto meglio. Tanta confusione e approssimazione nel controllo e nei passaggi, la palla si ferma nell’erba, ci muoviamo poco, non ci smarchiamo quasi mai.
Non ci riesce nulla o comunque poco di quello che sappiano fare.
La difesa è spesso in difficoltà; il centrocampo, in affanno, frulla ma costruisce poco; gli avanti sono senza rifornimenti e si muovono un po’ a vuoto.
Gli avversari, pur senza spiccare, controllano il vantaggio con una certa tranquillità: non è bello.
Non tiriamo mai in porta.
Minuti 10: bella parata di Mengozzi che si ripeterà al minuto 18.
Mister Doni, nel breve intervallo, scuote i suoi come fa un barman, il sabato sera, in un locale alla moda del centro cittadino con lo shaker da cocktail, facendo un rapido remind su ciò che, per i nostri, dovrebbe essere ormai un bagaglio culturale calcistico in dotazione permanente. I ragazzi lo ascoltano silenziosi, ma reagiranno solo nei 5 minuti finali della partita: troppo tardi, troppo poco per ribaltare il risultato…
Nei 5 minuti finali facciamo tutto quello che non abbiamo fatto nei primi 20.
Minuto 21: tiro di De Marco, fuori.
Minuto 22: tiro di Grindu, senza successo.
Minuto 23: tiro di De Marco, alto.
Minuto 24: cross di De Marco dalla destra, tre tiri in sequenza: prima Quartarone Marco, poi Zuccolotto, da ultimo Massariello. Bravissimo il portiere a chiudere la porta a tutti e 3 e a spegnere le nostre già flebili speranze.
Niente da fare, ma almeno ci proviamo.
Non è finita.
Minuto 25, pare di essere in Maremma, ora: fallo di mano del difensore del Beiborg.
Rigore! E’ la nostra occasione.
Chi tira, chi non tira, chi tira, chi non tira?
Dalla panchina, il Mister: “Lo tira Poppo”.
Il nostro si prepara: attesa lunga. L’arbitro individua la distanza dalla porta per l’esecuzione: in campo, il dischetto non c’è.
Massariello prende la rincorsa, batte di destro, non incrocia, stavolta, come invece aveva fatto in Toscana: il portiere para il tiro, comunque angolato, garantendo così ai suoi il secondo posto nel torneo.
Finisce la partita: 0-1
Peccato davvero.
Entra in campo Sisport, noi rimaniamo dove siamo.
Stesso campo, ma altro arbitro. Sì, un altro.
L’arbitro si avvicina: dà del “lei” ai nostri, un po’ spaesati da tanta formalità, rispiega le regole del gioco a 9 anche a noi. I nostri dovranno abituarsi alle nuove regole, alla svelta…
Mister Doni propone un 3-4-1, contro (forse) i favoriti del torneo: Touko come terzo difensore e De Marco unica punta. A centrocampo: a destra Massariello al posto di Quartarone Luca. Zuccolotto e Luca entreranno poi in corso di partita.
La partita è, per noi, meglio della prima: e ci voleva poco. Pur senza brillare teniamo bene testa a chi poi vincerà il torneo.
La partita è equilibrata, ma… frammentata: il gioco effettivo è poca roba davvero. L’arbitro fischia tutto, proprio tutto, quasi tenesse una lezione che, forse, non serve. Il risultato è che il gioco è spesso fermo.
Mister Doni e il suo collega, sull’altra panchina, lo notano: entrambi non impazziscono per queste continue interruzioni del gioco.
Minuto 1: De Marco riceve da Grindu, affonda sulla fascia, passa a Quartarone Marco: il tiro non è male, ma è ben parato dal portiere Sisport.
Minuto 3: risponde Sisport con un bel tiro incrociato, finalizzando una bella azione in velocità.
Minuto 5: tiro di De Marco, alto.
Minuto 7: para Mengozzi , a pugni chiusi, in tuffo, in uscita, a centro area: spettacolo vero. Tifosi in delirio.
Minuto 8: bel tiro di Grindu, controllato dall’estremo della Sisport.
Minuto 17 e 18: Sisport ci prova e, per due volte, va vicino al gol: chiudiamo in difesa con qualche difficoltà, ma non segnano.
Minuto 19: ci prova ancora Quartarone Marco, ma senza successo.
Minuto 25: Mengozzi para bene a terra su tiro da fuori Sisport.
Finisce 0-0.
Rimpianti per la prima partita, buttata al vento malamente.
E adesso? Sì, ci spostiamo sull’altro campo, quello sintetico, su richiesta. Sì, su richiesta. Saremmo stati gli unici a disputare tutte e tre le partite su quello in erba. Il campo sintetico è un’altra cosa e le porte sono più grandi: è, un altro giocare, un altro torneo, forse.
Sul campo sintetico ci segue l’arbitro della partita precedente.
Ci attende Go Sport.
Mister Doni ripropone il 2-4-2 della prima partita, ma con altri interpreti: Mengozzi, Gariglio, Touko, Quartarone Marco, Grindu, Rovere, Massariello, Zuccolotto, De Marco. Poi entreranno anche Quartarone Luca e Porcelli. Gariglio farà una frazione a centrocampo (per Grindu) e Massariello la seconda punta (per De Marco).
La partita non ha storia.
Partiamo forte e decisi, stavolta, e siamo sul 2-0 in 5 minuti (De Marco e Zuccolotto timbrano i primi 2 gol Skillstar del torneo dopo 51 minuti di gioco… troppi davvero).
Minuto 7: gol di Grindu. Anzi no… Fuorigioco!
Mister Doni chiede, giustamente, spiegazioni all’arbitro sull’interpretazione della regola nel caso specifico e sul suo arbitraggio un po’ “didattico” che spezzetta di continuo il gioco. L’arbitro gli si avvicina, un po’ infastidito, dando le sue spiegazioni e chiedendo a Mister Doni… di provare ad arbitrare lui, porgendogli il fischietto. Mister Doni accetta: l’arbitro non gradisce la risposta e lo invita a lasciare anzitempo il campo di gioco.
Rimaniamo tutti increduli per la sanzione comminata al nostro Mister. Mister Doni è sempre un esempio di correttezza, per i ragazzi e per tutti noi, in ogni circostanza, su tutti i campi. Noi, con lui, cerchiamo sempre di distinguerci in positivo: lasciando correre su situazioni, talvolta al limite del regolamento, a nostro svantaggio; per la sportività, in ogni circostanza, anche se non sempre è facile; andando a salutare la panchina avversaria prima e dopo la partita: e gli altri non lo fanno proprio tutti e sempre; lasciandoci alle spalle tutto, al fischio finale, come se nulla fosse. Sarebbe bello che anche gli altri facessero più spesso come noi e che anche gli arbitri che incontreremo in futuro interpretassero il loro ruolo non in modo rigido e severo, ma come garanti delle regole del gioco più bello del mondo. Penso che ci servirà ciò che è successo oggi, perché impareremo, come sempre, anche da questo.
La partita scorre via, poi, senza grossi patemi e ci consente di arrotondare il punteggio.
Al minuto 12 segna Marco Quartarone, al 13 Rovere (con un’altra bella girata dopo quella del torneo di Caselle), al 24 chiude Luca Quartarone.
Finisce 5-0.
Un torneo con luci e ombre.
Brutta la prima, davvero brutta, per scarsa intensità, poca precisione e quasi inesistente propensione allo smarcamento e al gioco (corale): poca voglia, in sostanza.
Bene la seconda, per combattività e orgoglio, ma altre volte abbiamo giocato molto meglio e con più convinzione nei nostri mezzi.
La terza, bene nel risultato, non particolarmente nel gioco: troppa la differenza tra noi e loro, a nostro favore.
Siamo arrivati terzi, ma potevano anche battere chi ha vinto, la Sisport.
Abbiamo perso contro la seconda, Beiborg, la squadra di casa, perché non abbiamo, di fatto, giocato come sappiamo, come avremmo dovuto e potuto.
Il terzo posto ci sta un po’ stretto: è vero!
Ma se vogliamo il primo dobbiamo andarcelo a prendere, come abbiamo spesso fatto nel recente passato.
Dipende solo da noi.
Forza Skillstar, non mollare!
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