Terzo week end condito di amichevoli di mantenimento e preparazione al ritorno all’attività agonistica, in attesa di ricominciare con l’abituale programmazione degli allenamenti.
Ancora tante le assenze nel venerdì che propone la gara di ritorno degli ottavi di finale dalla Barca Cup contro il Rapid Torino, dopo che l’andata era terminata 1-1 in una partita dominata per un tempo intero.
Alcuni rientri di peso tra i 14 presenti, non fosse che per la continuità di presenze nella prima parte di stagione e il potenziale tasso tecnico dei singoli, facevano presagire una prestazione che potesse portare ad un agevole passaggio del turno, ma mai previsione fu più infausta e mai come nella sfida di venerdì è risultato evidente che la mancanza di continuità negli allenamenti e la disabitudine al campo siano nemici della prestazione calcistica.
Fatto sta che al primo giro di orologio, su un’innocua palla vagante in area di rigore, i nostri sono già ad inseguire. Tuttavia, neanche la reazione immediata che porta all’immediato pareggio, frutto di un’invenzione di Ottaviani su punizione mancina da posizione “impossibile”, rimette in gara i giallofluo che al decimo del primo tempo sono sotto 1-3.
La gara si trascina stancamente con ribaltamenti di fronte continui in spazi larghissimi in cui il Rapid sguazza allegramente con un gioco tanto semplice quanto redditizio per la scarsa forma dei ragazzi di via Servais che si ostinano a portare palla singolarmente senza costrutto né logica, nonostante i continui richiami dalla panchina. La doppietta di Quartarone, sempre lucido in ripartenza, serve solo a rimpinguare il bottino personale di stagione del bomber fissando il risultato finale sul 3-7 per i biancorossi, consegnando la comparsata in via Occimiano ad un allenamento in più da mettere nelle gambe.
Sabato 4 gennaio è il giorno del triangolare sul campo del Real Orione e proprio contro i padroni di casa i parellini scendono in campo privi di capitan Torresin, colpito nella notte da una improvvisa forma influenzale e tra i pochi a salvarsi dal naufragio del giorno precedente, senza bomber Quartarone rientrato in montagna e con l’assenza di Taouri.
Nonostante queste premesse e molti tra i 12 presenti abbiano solo una ventina di minuti nelle gambe e qualche acciacco, nel primo match un paio di azioni pericolose nel primo tempo fanno da preludio al vantaggio realizzato da Sgherza che raccoglie un preciso cross rasoterra di Ibe che a destra domina la fascia risultando imprendibile per gli avversari.
Il Real Orione non appare la stessa formazione arrendevole del campionato e grazie a tanti volti nuovi, che non ci stanno a capitolare sul campo amico, inizia a spingere sull’acceleratore alla ricerca del pari. La difesa ospite tiene e in un capovolgimento di fronte trova il raddoppio con un tiro di Garofalo, che, complice una traiettoria non proprio usuale, inganna il portiere e blinda la vittoria finale, nonostante il 2-1 finale dei padroni di casa, conseguenza di una punizione non esattamente irresistibile dai 25 metri.
La finale col Mezzaluna, che nel frattempo ne ha fatti 8 al Real Orione, e si presenta con 6 sostituti pronti a dare il cambio ai titolari, si annuncia una via crucis, anche perché OMONKHAFE alza bandiera bianca a causa di una botta alla caviglia, mentre Adornetto e Laazouzi non hanno più di venti minuti di autonomia.
E qui viene fuori la prestazione da squadra che non ti aspetti. Mister Ottaviani mette in campo un 4-5-1 di contenimento chiedendo ai ragazzi di stare compatti e corti tra le due trequarti, andando uomo su uomo con spirito di sacrificio e i ragazzi rispondono PRESENTI!
Il centrocampo a tre con Laazouzi eroico in marcatura e il duo Vozza-Schillaci che iniziano, nonostante la fatica, a togliersi di dosso le scorie da inattività filtra il giusto supportato dal contributo determinante di Sgherza e Garofalo.
Ma è la retroguardia l’assoluta protagonista della finale con Lupo dominatore assoluto, che alla fine riceverà i complimenti anche dagli avversari. Adornetto trova confidenza minuto dopo minuto e annulla i tre centrali d’attacco che si alternano alla ricerca del vantaggio. Sulle fasce Stamate in gran forma e Averian finalmente granitico rendono la vita difficile alle ali avversarie, mentre Ottaviani, chiamato all’ennesimo sacrifico stagionale, viste le innumerevoli assenze, da ultimo di difesa guida la squadra e chiude ogni via di accesso alla porta costringendo il Mezzaluna a provare solo tiri dalla distanza (tanti, a dire il vero) tutti disinnescati dall’ottimo Lupu.
Alla fine vince giustamente il Mezzaluna trovando il gol a 5 minuti dalla fine sull’unico errore di stanchezza degli eroi parellini, ma resta la soddisfazione di un ottimo secondo posto e la consapevolezza che lavoro, continuità concentrazione e sacrificio pagano sempre.
Il prossimo test mach prima della ripresa del campionato potrà permettere agli assenti di lungo corso di recuperare minutaggio, ma sicuramente questo mese di amichevoli ha portato nuove consapevolezze e creato nuove possibilità per la seconda parte del campionato
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